Goro

L’AMORE NON SI DIVIDE, MA SI MOLTIPLICA…
QUANDO HAI UN FIGLIO LO AMI,
QUANDO NE HAI DUE NON AMI DI MENO IL PRIMO!
SI MOLTIPLICA…
Ora… bisogna proseguire nella lettura per capire il significato di questa frase, detta un bel giorno da Irene a Suor Maria. Ma non ci vuole poi molto per capire che è l’essenza pura dell’amore stesso. Tutto quello che abbiamo vissuto, le attività svolte, i doni, i sorrisi, gli abbracci e le lacrime… Tutto prende un significato diverso se si tiene in mente che il punto di partenza è proprio questo. Chi offre un po’ del suo tempo per portare aiuto a Goro,  o in qualsiasi altra missione, crede di dover prendere il suo pacchettino di bei propositi e dividerlo fra le persone che ne hanno bisogno. Forse anche Cristina ed io pensavamo che il nostro compito fosse questo. Presto ti accorgi invece che quel pacchettino si moltiplica alla velocità della luce, ed è veramente impossibile smettere. Il pacchettino… SI MOLTIPLICA! Ho conosciuto la missione di Goro esattamente un anno fa, durante il mio primo viaggio in Etiopia con Luca. Non ci eravamo fermati molto, ma abbastanza per farmi desiderare con tutto il cuore di tornare al più presto. Siamo a circa 250 km ad ovest della capitale etiope Addis Abeba, in un contesto rurale molto povero dove i sacerdoti missionarigestiscono una scuola di circa 400 bambini fra classi elementari, asilo e materna, cercando in più di sostenere la popolazione locale attraverso progetti agricoli e di manutenzione delle poche e pericolanti strutture. Nel sito volontariatoinetiopia.org leggo di viaggi solidali organizzati da Paolo (lo ricordate Paolo, vero?), dove si mescola un po’ di turismo con almeno una settimana di esperienza in missione. Sembra tutto molto facile, ma ho cercato per parecchi mesi qualcuno per condividere questa nuova avventura.Ho chiesto a colleghi, amici… ovviamente a Luca, che purtroppo si è giocato quasi tutte le ferie in un altro viaggio e quindi non può accompagnarmi. Non ho il coraggio di andare sola: troppa paura del viaggio, dell’aeroporto, dei controlli…So che una volta arrivata ad Addis Abeba non ci sarà alcun problema, il caro Paolo mi aspetterà fuori dall’aeroporto…Ma arrivarci sembra essere un ostacolo più grosso del previsto.Le racconto tutto e lei si offre, con una spontaneità disarmante, di venire con me. Ed io mi sento una perfetta idiota: è l’unica amica alla quale non ho chiesto nulla, dando per scontato che essendo sposata non sarebbe mai venuta! Invece lei mi ha spiazzata, e anche Gianluca (il marito, GIAN per gli amici) che si dichiara addirittura ORGOGLIOSO DI NOI!!! Non ci posso credere… Mancano ancora parecchi mesi, ma è sicuro che tornerò laggiù! Dove ho imparato a guardare con occhi diversi, e ad amare col cuore tutto ciò su cui si posa lo sguardo… o almeno ho cominciato ad imparare. Questo libro si intitola “GORO”…solo perché mi sembra troppo scontato intitolarlo #VOLOinAFRICAconCRISTINA.
Nei mesi precedenti alla partenza più di qualcuno si è messo in contatto con me tramite Paolo. Persone mai conosciute, perfetti estranei che fanno parte di quel grandissimo cerchio che è il volontariato. È incredibile il motore che si mette in moto quando una persona decide di partire… È una specie di telefono senza fili che diffonde la notizia a macchia d’olio. Si crea inconsapevolmente (almeno per me che sono alla mia prima esperienza) una piccola ma concreta possibilità di far arrivare qualcosa a chi ne ha bisogno: soldi, medicine, vestiti…- ED IO NON SONO PREPARATA A TUTTO QUESTO – Nella mia piccola e assolutamente poco adatta valigia rosa entra a malapena quello che ho preparato io, d’accordo con Paolo, per le attività da svolgere con i bimbi della scuola, nella Missione di Goro.  Una piccola valigia che può contenere troppe poche cose… È tutto quello che posso mettere a disposizione.  L’ultima delle persone a contattarmi è Irene. Lei collabora con un’associazione, MAM Beyond Borders, che realizza progetti socio-sanitari su territorio nazionale ma anche
internazionale, seguendo paesi con risorse limitate come, per l’appunto, l’Etiopia. Volontari di quest’associazione partono spesso per le Missioni in Etiopia, portando assistenza anche, e soprattutto, dal punto di vista medico e sanitario. Oltre che un grosso aiuto nell’ambito sociale con beneficienza, istruzione e formazione. Un sostegno sociale e umanitario a 360°! Irene non mi chiede se ci avanza dello spazio per qualche pacchetto di medicine, o per una busta di vestiti… Lei vorrebbe semplicemente unirsi a noi, condividere il viaggio e l’esperienza a Goro per non partire sola. E per il bagaglio… Beh!  Irene da sola porta più bagaglio di me e Cristina messe insieme. Ci sono ben 400 magliette per i bambini, che serviranno da divisa per la scuola, e un sacco di altre cose come colori, matite, cibo…Come farà a portare tutto questo bagaglio proprio non lo so, ma alla fine tutto è deciso. Irene partirà qualche ora dopo di noi  dall’aeroporto di Milano, quindi ci troveremo direttamente ad Addis Abeba.
Chiara Gallo
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