Serve una cultura della diversità e del rispetto di tutte persone che fanno parte della comunità.
Nell’Unione, oggi, le discriminazioni di genere non si fondano solo sulle normative, ma anche sugli stereotipi culturali, sulle costrizioni psicologiche e sui comportamenti sociali patriarcali, ancora profondamente radicati nelle mentalità delle persone, degli uomini e anche delle donne.
Diseguaglianze
Bisogna allora sradicare le radici profonde culturali e psicologiche delle diseguaglianze, includendo delle politiche specifiche dedicate agli uomini, a una cultura del valore della diversità e del rispetto di ciascuno e di ciascuna, in cui trovano posto a pieno titolo tutte le minoranze o categorie minorizzate rispetto al modello eteronormato.
Donne
Le proposte includono una irrobustita vigilanza sull’applicazione delle normative vigenti a partire dalla Convenzione di Istanbul, oltre all’implementazione delle norme di maggior tutela per le donne come quelle previste nella nuova direttiva del marzo 2022 proposta dalla Commissione europea.
C’è bisogno di un riconoscimento del reato penale specifico di femminicidio , che sia riconosciuto in tutti gli Stati membri, seguito da una promozione di campagne capillari –anche rinominando la toponomastica – volte a scardinare gli stereotipi di genere e che riescano a rimuovere i vincoli relativi alla divisione sbilanciata dei compiti di cura, che ancora condizionano gli orientamenti e le aspirazioni.