L’inquinamento ambientale è una tematica di cui se ne parla spesso al giorno d’oggi e le strategie per inquinare di meno sono già state implementate anche se, a parer mio, se ne potrebbero attuare di migliori.
Spesso le nuove scoperte non vengono inizialmente accettate e come in ogni secolo della storia la novità è difficile da accogliere poiché così straordinaria e inverosimile. Riporto qui un esempio di un ragazzo afroamericano che è riuscito, tramite la pirolisi della plastica, a trasformarla in carburante e a ridurre gli sprechi della trasformazione a zero trasformando i gas di scarto in gas combustibili.
Plastica
Il suo nome è Julian Brown e il suo instagram è naturejab_
Egli ha creato una macchina che consente questo processo di rinnovazione della plastica. Attualmente anche altre aziende sono in grado di trasformare la plastica in carburante tramite la pirolisi, ma questo processo non è stato ancora implementato in maniera massiva dall’industria per motivi ancora a me ignoti.
Larve
Un’altra scoperta interessante che non è stata implementata nel riciclo della plastica è un verme chiamato “Larva del Zophobas”: una particolare specie di verme simile a quello della farina capace di mangiare e digerire il polistirene grazie a un enzima batterico presente all’interno del suo intestino.
Come potete vedere le soluzioni ai problemi ambientali ci sono, ma per qualche motivo i governi non attuano in favore di esse? Probabilmente per non cambiare gli equilibri dei mercati, a favore delle multinazionali che già hanno trovato degli strumenti (seppur poco efficienti) per risolvere questo tipo di problematiche, o comunque perché non giova ai loro guadagni cambiare qualcosa.
L’unico modo per poter creare un vero cambiamento sarebbe riformare le istituzioni presenti oggi e sostituire le persone avide di denaro al loro interno con persone dedite al bene del prossimo, con l’obbiettivo di trovare le soluzioni al cambiamento climatico che già ci sono, ma non sono ancora state accettate.
Se potessi cambiare qualcosa, se fossi io a capo del mio governo, bandirei le multinazionali dal mio territorio e promuoverei lo sviluppo delle aziende locali con il supporto di tecnologie sostenibili come quelle qui sopra riportate. Sono convinto che gli strumenti per rendere lo spreco e lo scarto pari a zero ci sono, basta renderli possibili in un’economia nazionale dove non vi sono in ballo gli interessi di aziende troppo grandi e potenti.