La sottile differenza tra scherzo e scherno, ridere e sorridere, piacere e compiacere.
Spesso queste piccole differenze non vengono prontamente colte dai giovani per la loro poca
esperienza. Gli atti di bullismo nascono talvolta senza la consapevolezza tra questi termini, che
uno ci fa sentire bene mentre l’altro no.
Chi non si è mai sentito un po’ escluso o influenzato da un certo gruppo di amici?
Spesso non ci rendiamo conto di quanta influenza possa avere una compagnia di persone che
magari neanche ci interessa, eppure alcuni loro commenti, atteggiamenti ci turbano più di quel
che crediamo.
Possiamo essere la persona più indipendente e sicura di sè, ma a volte pure noi ci facciamo
condizionare inconsciamente da qualcuno apparentemente più ‘forte’.
É matematico, 1 è il più debole di tutti i numeri. Noi, da soli, siamo quell’1.
Il principio del bullismo è lo stesso. Inizialmente, spesso, non si riescono a capire le vere
intenzioni del bullo, la si prenda alla leggera, senza darci troppo peso.
Lentamente la situazione degenera e diventa insopportabile. Talvolta si reagisce con
altrettanta violenza, altre si continua a subire.
I più influenzabili sono i ragazzi durante l’età dello sviluppo.
Si sentono oppressi, non sanno cosa fare, purtroppo chiedere aiuto ai propri genitori è
l’ultimissima scelta che compiono, come se si vergognassero a farlo, meglio quasi
continuare a sopportare. Difficilmente anche chiedono supporto ai propri amici per non venir
magari giudicati come deboli. Cercano di affrontarlo da soli, ma ciò non è sempre sufficiente
affinchè il bullo molli l’ impresa di rendere la vita dell’altro impossibile.
Quest’ultimo sa benissimo su quali tasselli della vita del bullizzato far leva. Lo conosce,
forse lo studia prima di iniziare a tormentarlo.
Una realtà che però pochi capiscono è credere che pure il bullo subisce più o meno le stesse
aggressioni che effetua, che siano verbali o fisiche.
Da ricordare sempre che nessuno nasce cattivo. Noi siamo la somma di tutto ciò che il nostro
vissuto ci ha portato e ognuno di noi agisce di conseguenza.
Tutto ciò diventa però un circolo viziosissimo che può portare a fatali conseguenze. Troppi
ragazzi si sono tolti la vita per colpa di atti del genere.
La sensibilità di ciascuno di noi è diversa. Nessuno ha il diritto di farti sentire sbagliato, reputarti
debole o non all’altezza degli altri. Ancora troppi ragazzi soffrono ogni giorno per colpa di questo
genere di violenze, forse oggi più che mai con l’introduzione dei Social Networks. Account falsi in
cui ci si scrive di tutto e di più dietro ad un anonimato che rende le parole di una crudeltà mai
udita. Lo chiamano cyberbullismo, ma non ha niente di peggio del bullismo tradizionale che già di
per sé è atroce.
Eleva muri di insicurezze, gioca sulle nostre paure, si vive di ansia, crea panico.
Non bisogna ascoltare chi sminuisce le nostre preoccupazioni, il nostro dolore.
I ragazzi che soffrono di bullismo hanno bisogno di aiuto, che sia da parte dei genitori, dagli amici,
dagli insegnanti. Si può aiutare anche in maniera indiretta tramite supporto psicologico.
Purtroppo questo fenomeno andrà peggiorando se non si farà capire agli adolescenti come
affrontare problemi del genere. Si deve assolutamente aumentare il numero di interventi nelle
scuole a riguardo. Non si può sempre aspettare che qualcuno perda la vita per fare informazione
su un argomento cosi importante e delicato.
Bisogna che questi giovani adulti capiscano che ciascuno di loro è significativo, il loro valore è
inestimabile e che se necessario, vi sono migliaia di persone pronte a supportarli.
Babita
